Famiglia dove sei???

Famiglia dove sei???
Quando non divulghi le colpe dei fratelli, quando perdoni senza indagare nel passato, quando non condanni, ma intercedi nell'intimo, il silenzio è misericordia.

martedì 18 ottobre 2011

Pregare nello Spirito -






Dobbiamo capire perché dobbiamo pregare. La preghiera è amicizia con lo Spirito del Signore. La preghiera permette allo Spirito Santo di fare il Suo lavoro attraverso te. Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica (Efesini 6,18-20). Questo è il comando di Dio. Lui chiede che ogni credente diventi un veicolo di preghiera. Dobbiamo capire cosa significa pregare “nello” spirito e “con” lo spirito, perché spesso li confondiamo e pensiamo che siano la stessa cosa. Quando prego con lo spirito prego in lingue. Quando prego in lingue è il mio spirito che prega. Quando prego nello spirito non sono io che prego ma è lui che prega. Noi dobbiamo cercare il Signore finchè lo troviamo. Dobbiamo dare i nostri corpi allo Spirito Santo in modo che lui ci possa usare come strumenti attraverso i quali Lui può cambiare il mondo. Satana non ha paura di te, lui ha paura della tua vita di peghiera. Solo un credente sulle ginocchia è un credente vincente. La preghiera deve occupare il posto più importante nella tua vita. Devi essere costante. Ma la prima cosa che devi fare per aver successo è stare faccia a faccia col Maestro. Perché se non lo fai la tua preghiera non sarà altro che parole vuote. La prima cosa che devi sperimentare è Gesù. Il momento in cui dici la prima cosa che ti passa per la mente è il momento in cui sei sconfitto. E’ una pazzia, perché non è preghiera, ma è parlare di niente! No, no fratello mio. Aspetta. Aspetta che la presenza di Gesù diventi reale per te. Aspetta che la presenza del maestro sia molto intensa. Le tue lacrime saranno autentiche, e la presenza del Signore ti colmerà ed il tuo corpo stanco verrà reso veloce. Pregando in quell’altro modo sarai debole e la tua mente morta E la preghiera sarà solo ripetizioni e morta. Ma quando Gesù arriva… c’è qualcuno a cui parlare! Non sto solo parlando, ma sto parlando con Gesù. C’è differenza tra parlare e parlare con Gesù. E quando arriva Gesù divento molto silenzioso e le mie parole sono scelte. Le lacrime diventano il mio linguaggio. Ed io sussurro, e Lo amo e Lo adoro. Ed il mio pentimento è sincero, ed il Suo sangue mi lava. Ed io so, che so, che so, che sono pulito. Fino a quel momento confesso il mio peccato e non mi sento neanche un po’ più pulito. Ma quando Gesù arriva, confesso i miei peccati una volta, e sono andati. Quanti di voi hanno sperimentato questo? Quando Gesù arriva le lacrime parlano adesso, e ti senti così puro, e vai a dormire con così tanta pace, o vai a lavorare con così tanta forza. Successivamente succede un’altra cosa, quello che Paolo l’apostolo chiama perseveranza. Che la preghiera costante, la preghiera intensa. Il greco traduce la parola intenso come fortemente, come quando un bambino si aggrappa fortemente a sua mamma. Ogni parte di te grida al Signore. Stai gridando con ogni parte del tuo essere, Non stai parlando, stai gridando. E lì c’è lo Spirito Santo. Questa intensa profonda preghiera, Gesù ha sperimentato questa stessa preghiera. Ascoltate. «Nei giorni della sua vita terrena Egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» ( Eb 5,7-9 ). Gesù pregò con forti grida e lacrime. Forti grida e lacrime. Questo è quello che la parola “costante” significa. La parola costante significa quel grido che viene dal profondo. Quel pianto, quel grido non è per te, ma per il Maestro. Tu non stai parlando, stai chiamando. Stai gridando al figlio dell’Iddio vivente, e lo stai cercando come un bambino cerca sua mamma. E questa è la preghiera che Dio ascolta. Paolo l’apostolo usa queste stesse parole quando dice: sforzatevi insieme a me.

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