Dobbiamo capire perché dobbiamo pregare. La preghiera
è amicizia con lo Spirito del Signore. La preghiera permette allo Spirito Santo
di fare il Suo lavoro attraverso te. Pregate in ogni tempo, per mezzo dello
Spirito, con ogni preghiera e supplica (Efesini 6,18-20). Questo è il comando
di Dio. Lui chiede che ogni credente diventi un veicolo di preghiera. Dobbiamo
capire cosa significa pregare “nello” spirito e “con” lo spirito, perché spesso
li confondiamo e pensiamo che siano la stessa cosa. Quando prego con lo spirito
prego in lingue. Quando prego in lingue è il mio spirito che prega. Quando
prego nello spirito non sono io che prego ma è lui che prega. Noi dobbiamo
cercare il Signore finchè lo troviamo. Dobbiamo dare i nostri corpi allo
Spirito Santo in modo che lui ci possa usare come strumenti attraverso i quali
Lui può cambiare il mondo. Satana non ha paura di te, lui ha paura della tua
vita di peghiera. Solo un credente sulle ginocchia è un credente vincente. La
preghiera deve occupare il posto più importante nella tua vita. Devi essere
costante. Ma la prima cosa che devi fare per aver successo è stare faccia a
faccia col Maestro. Perché se non lo fai la tua preghiera non sarà altro che
parole vuote. La prima cosa che devi sperimentare è Gesù. Il momento in cui
dici la prima cosa che ti passa per la mente è il momento in cui sei sconfitto.
E’ una pazzia, perché non è preghiera, ma è parlare di niente! No, no fratello
mio. Aspetta. Aspetta che la presenza di Gesù diventi reale per te. Aspetta che
la presenza del maestro sia molto intensa. Le tue lacrime saranno autentiche, e
la presenza del Signore ti colmerà ed il tuo corpo stanco verrà reso veloce.
Pregando in quell’altro modo sarai debole e la tua mente morta E la preghiera
sarà solo ripetizioni e morta. Ma quando Gesù arriva… c’è qualcuno a cui
parlare! Non sto solo parlando, ma sto parlando con Gesù. C’è differenza tra
parlare e parlare con Gesù. E quando arriva Gesù divento molto silenzioso e le
mie parole sono scelte. Le lacrime diventano il mio linguaggio. Ed io sussurro,
e Lo amo e Lo adoro. Ed il mio pentimento è sincero, ed il Suo sangue mi lava.
Ed io so, che so, che so, che sono pulito. Fino a quel momento confesso il mio
peccato e non mi sento neanche un po’ più pulito. Ma quando Gesù arriva, confesso
i miei peccati una volta, e sono andati. Quanti di voi hanno sperimentato
questo? Quando Gesù arriva le lacrime parlano adesso, e ti senti così puro, e
vai a dormire con così tanta pace, o vai a lavorare con così tanta forza.
Successivamente succede un’altra cosa, quello che Paolo l’apostolo chiama
perseveranza. Che la preghiera costante, la preghiera intensa. Il greco traduce
la parola intenso come fortemente, come quando un bambino si aggrappa
fortemente a sua mamma. Ogni parte di te grida al Signore. Stai gridando con
ogni parte del tuo essere, Non stai parlando, stai gridando. E lì c’è lo
Spirito Santo. Questa intensa profonda preghiera, Gesù ha sperimentato questa
stessa preghiera. Ascoltate. «Nei giorni della sua vita terrena Egli offrì
preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da
morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia
l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza
eterna per tutti coloro che gli obbediscono» ( Eb 5,7-9 ). Gesù pregò con forti
grida e lacrime. Forti grida e lacrime. Questo è quello che la parola
“costante” significa. La parola costante significa quel grido che viene dal
profondo. Quel pianto, quel grido non è per te, ma per il Maestro. Tu non stai
parlando, stai chiamando. Stai gridando al figlio dell’Iddio vivente, e lo stai
cercando come un bambino cerca sua mamma. E questa è la preghiera che Dio
ascolta. Paolo l’apostolo usa queste stesse parole quando dice: sforzatevi
insieme a me.
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